Addio, monti…E se foste voi a doverlo scrivere?

Cari tutti,

ecco il testo del celeberrimo addio ai monti da parte di Lucia nel romanzo “I Promessi Sposi”:

« Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della ricchezza; egli si maraviglia d’essersi potuto risolvere, e tornerebbe allora indietro, se non pensasse che, un giorno, tornerà dovizioso. Quanto più si avanza nel piano, il suo occhio si ritira, disgustato e stanco, da quell’ampiezza uniforme; l’aria gli par gravosa e morta; s’inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose; le case aggiunte a case, le strade che sboccano nelle strade, pare che gli levino il respiro; e davanti agli edifizi ammirati dallo straniero, pensa, con desiderio inquieto, al campicello del suo paese, alla casuccia a cui ha già messo gli occhi addosso, da gran tempo, e che comprerà, tornando ricco a’ suoi monti.

Ma chi non aveva mai spinto al di là di quelli neppure un desiderio fuggitivo, chi aveva composti in essi tutti i disegni dell’avvenire, e n’è sbalzato lontano, da una forza perversa! Chi, staccato a un tempo dalle più care abitudini, e disturbato nelle più care speranze, lascia que’ monti, per avviarsi in traccia di sconosciuti che non ha mai desiderato di conoscere, e non può con l’immaginazione arrivare a un momento stabilito per il ritorno! Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s’imparò a distinguere dal rumore de’ passi comuni il rumore d’un passo aspettato con un misterioso timore. Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa. Addio, chiesa, dove l’animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov’era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l’amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio! Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de’ suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande. »

Quello che vi chiedo è di immaginare di scrivere voi stessi un vostro personalissimo addio alle colline canosine, immaginando per un momento di dover lasciare il vostro paese…che sentimenti provereste?

Aspetto le vostre condivisioni!


16 risposte a "Addio, monti…E se foste voi a doverlo scrivere?"

  1. Mi ritrovo qui, sul sedile posteriore dell’auto con le cuffiette nelle orecchie, perché soltanto”lei”, la musica, può salvarmi in questo momento. Vedo scorrere dal finestrino le case, la mia scuola, la mia Canosa e con ciò i ricordi ad essa collegati. Mai avrei immaginato di dover lasciare questo posto,o forse si, immaginavo il mio domani in un’altra città dove magari avrei potuto avere più possibilità lavorative, ma certamente non avrei mai pensato che questo domani arrivasse così presto.
    Non è assolutamente questo il momento giusto per allontanarmi dai miei amici, sono troppi i bei ricordi , ma soprattutto troppe le lacrime che rigano il mio volto… Ciao Canosa, sappi che questo non sarà mai un addio , ma un arrivederci , perché non potrò mai abbandonare per sempre un posto dove ho lasciato gran parte del mio cuore!

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  2. Arrivava il momento di abbandonare Canosa, mancavano tre ore prima di mettersi in cammino..Domenico.principalmente rimase lì, fermo sul letto, perso nei suoi pensieri. Dovette passare ben mezz’ora prima che ebbe la forza di sollevarsi e,arrivato in strada, cominciò a passeggiare. Dopo venti minuti arrivò la,dove passò la maggior parte della sua infanzia, dietro una scuola elementare rimasta ormai abbandonata. Fissò il posto per dieci minuti e, senza dir nulla, andò via. Andò verso la campagna, là dove passava le sue estati lavorando e correndo qua e la fin dai dodici anni.Osservò il luogo per dieci minuti ed andò via.Passò anche per la casa dei genitori e dei nonni dove,anche lì, rimase a fissarle per dieci minuti a testa e, ancora una volta, senza dir nulla, andò via.Concluse la sua passeggiata.Arrivò a casa, dopo aver preparato le valigie, montò in macchina. Poggiò la testa sulla parte alta dello schienale, porse lo sguardo sul tettuccio della macchina e cominciò a pensare tutte le parole che non disse fino all’ora: ”ADDIO mio piccolo paesino, Canosa.Tu che ti sei curata di me, tu che m’hai cullato e insegnato l’umiltà. Tu che,nella tua piccolezza,m’hai saputo donare molti valori, tu che…Non verrai mai dimenticata…Purtroppo questa è’ la fine tra noi due. Da qui vedo la fine del ponte con vista spettacolare sulla vita che tu m’hai saputo mostrare.Ho appena poggiato piede su strada asfaltata, una nuova vita. Ora è finita. ADDIO Canosa.”

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  3. Ed eccomi qui a preparare la valigia per partire. Lasciare la.mia città, per un altra né meglio né peggio ma mai come la mia città.Vedere scorrere in mente i ricordi di tutta la mia vita,i miei amici,i miei professori,la mia famiglia che ora cercherò di crearmi. Vedere i campetti,le chiese,le scuole,e tutti i punti di ritrovo. Vedo scomparire tutto questo senza rancore o dispiacere perché prima o poi ritornerò nella mia città che mi ha cresciuto e soprattutto tutti quelli che mi hanno fatto diventare un uomo. E ora partirò per trovare il futuro nel passato e pensare al presente che ora mi da una nuova faccia. La faccia dell’addio e del ricordo di Canosa la città che anche con i suoi difetti nessuna città potrà mai assomigliare.Addio Canosa ma non è un addio ma un ARRIVEDERCI.

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  4. È arrivato il momento di dare l’addio alla mia carissima città, Canosa. Saluto tutte le cose che mi hanno fatto stare bene . La famiglia che mi accudisce e mi da del bene , i parenti che mi aiutano nei momenti di difficoltà, i campetti che mi permettono di divertirmi nel tempo libero , i monumenti che mi permettono di conoscere il passato della mia città, la scuola che mi permette di conoscere ciò che mi circonda e i miei amici che mi sono stati accanto sia nei momenti di difficoltà sia nel tempo libero , per divertirmi . Arrivederci Canosa e grazie per quello che hai fatto per farmi crescere e farmi diventare quello che ora sono .

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  5. …e mi ritrovo qui pronto per intraprendere una nuova fase della mia vita, un passaggio al quale ho sempre pensato ma che ho sempre guardato con lo sguardo di chi aspetta il momento appropriato per rendersi conto di ciò che accade. Sono qui, quando mi accingo a destreggiarmi sulle curve di Barletta per poi prendere l’autostrada direzione Bari, non avrei mai pensato arrivasse così presto il momento del saluto alla mia città, alla mia amata Canosa che mi ha visto nascere, crescere e, adesso, andare via. Lo so a Bari ci saranno molte più possibilità, lavorative e non, ma nulla potrà più stupirmi come il Battistero San Giovanni di Canosa, situato appena dietro casa mia, oppure la basilica di San Sabino, patrono della città, trascurando poi la bellezza del corso San Sabino che collega il comune alla chiesa rendendolo un luogo pubblico nel quale si scambiano opinioni ed ideali di noi giovani che siamo costretti a salutare, a malincuore, famigliari, amici e concittadini per cercare di creare una nostra strada. Fatto sta che girata l’ultima curva ma con lo sguardo sempre indietro vedo sparire tra gli alberi la mia Canosa, ma al tramonto mi fermo sul ciglio della strada per vedere per l’ultima volta la mia città, la città che mi ha fatto diventare quello che sono e alla quale prometto di tornare per dare anche il mio contributo per migliorarla e onorarla per quello che mi ha concesso…
    … addio…
    …Canosa…

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  6. È arrivato,si, è arrivato il giorno in cui devo dare l’addio alla mia amata città , Canosa. Addio alla città in cui sono nato e cresciuto, alle mie scuole in cui ho passato molto tempo, ai miei amici con cui mi sono divertito nel corso degli anni. Addio alla mia dolce casa dove ho passato i miei migliori anni, addio ai momenti più belli passati in famiglia, addio alle tradizioni. Volevo ringraziare soprattutto i miei genitori per quello che mi hanno dato e per quello che mi continueranno a dare nel corso degli anni, ma per voi non è un addio, per voi è un arrivederci , perché solo per voi tornerò. Devo salutare il mio passato per andare nel mio futuro.

    Addio Canosa

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  7. Addio caro paesino, con le tue bellezze, le tue case che al tramonto sai offrire serenità ad un nuovo giorno, addio alle persone che voglio bene con la mia famiglia che mi ha dato la possibilità di crescere ed essere più responsabile educandomi, addio ai miei amici i quali mi hanno saputo stare bene anche nei giorni bui, addio a qualsiasi altra cosa con cui ho avuto momenti felici, Addio! Addio Canosa.

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  8. È arrivato il giorno in cui dirò addio alla mia amata canosa, paese a me caro.
    Paese che conserva con sè i troppi ricordi che compongono la mia vita.
    Che malinconia mi da guardare per un ultimo istante tutto ciò che fino a questo momento è stato “mio”.
    La mia scuola con le sue aule, la mia casa accogliente con le sue stanze, i miei cari a cui sento di lasciare il mio cuore e te, mio paesino, che con i tuoi angoli antichi, resti il posto nel mondo in cui vorrò sempre ritornare! Addio Canosa!

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  9. Ed è arrivato il momento di lasciare la mia cittá Canosa. La cittá che mi ha fatto vivere emozioni bellissime , qui lascio tutto , tutti i miei ricordi , la scuola , gli amici , la famiglia , i campetti e la chiesa . In questa cittá mi sono formato e grazie a tutto quello che mi ha sostenuto fino ad ora sono diventato la persona che sono adesso . Mi mancherá tutto di questa cittá.
    Questo peró non è un addio perchè torneró presto.
    Arrivederci

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  10. Addio Canosa,terra di campagna dove lavorano dalla mattina alla sere per mantenere le proprie famiglie. Addio Canosa per le sue colline,le sue tradizioni,proverbi,amici,famiglia ma soprattutto per la sua storia ricca di reperti storici e mausolei. Addio Canosa per i colori delle sue campagne che cambiamo i colori a seconda del periodo. Addio Canosa per le tue feste. Addio Canosa,non guarderò gli ultimi metri che ci separano perché mi sentirei troppo male. Addio Canosa perché sei stata un pezzo importantissimo della mia vita e rimarrai per sempre nel mio cuore. Addio!

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  11. Addio Canosa, luogo di contadini che lavorano ogni giorno duramente per poter vivere.
    Addio casa, luogo in cui sono cresciuto pieno di ricordi bellissimi ma che non potranno durare per sempre. Addio famiglia, amici e scuola che mi hanno aiutato a diventare ciò che sono e mi hanno insegnato come vivere sempre al meglio.
    Addio Canosa, anche se non è importante il luogo quanto le persone che ci vivono

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  12. Addio verdi pianure, non saranno le vostre forme a mancarmi o le città, mi mancherà soprattutto la mia città dove non vi sono opere importanti per la gente, ma vi sono luoghi che mi hanno formato, dalla casa della mia famiglia a quella dei mie parenti, alle scuole che pur essendo noiose mi hanno dato la possibilità di conoscere i miei amici, il dolore più grande sarà abbandonare tutto quello creato fin ora per ripartire da zero.purtroppo non è stata una scelta volontaria o facile da prendere, ma purtroppo oggi chiunque voglia trovare lavoro è costretto ad andare nelle grandi città o fuori italia, ma prometto di tornare ancora, perchè dopotutto questa è la mia terra.

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  13. Non ho mai pensato di dover lasciare la “mia città” ed ora a malincuore é giunto il momento dei saluti. Hai saputo lasciare in me impronte indelebili;malgrado le esperienze che mi segneranno in futuro non potrò mai dimenticare ciò che ho lasciato qui, nella mia amata città. Ogni singola persona incontrata e ogni posto frequentato ha saputo donarmi valori che hanno contribuito quest’oggi a prendere decisioni fondamentali per la mia crescita. In ogni momento ho avuto affianco persone che mi hanno tirato su di morale, che hanno saputo infondermi felicità, che hanno contribuito alla mia crescita come amici di comitiva,compagni di classe, professori,parroci,famigliari e persone che nonostante abbiano cercato di ostacolarmi hanno saputo rendermi più forte di prima. Infine grazie a te Canosa che mi hai saputo regalare forti emozioni e hai saputo formare la persona che oggi è in me. Ma ricorda qualora sentiró il bisogno del mio territorio tornerò da te perché tu sei e sempre sarai il mio amato Borgo Natio

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  14. Addio Canosa che mi hai fatto crescere;
    Addio famiglia che mi hai insegnato quello che so;
    Addio scuola luogo dove ho potuto vivere tutti i sentimenti;
    Addio scuola calcio che mi hai insegnato nn solo a giocare a pallone, ma mi ha insegnato anche che quando si cade bisogna rialzarsi e correre più forti di prima;
    Addio zii con i quali ho vissuto le festività tra le risate;
    Addio amici con i quali gioco,scherzo e mi arrabbio;
    Addio Flaminio con il quale gioco a Briscola ogni giorno;
    Addio piezzeria di mio zio dove almeno una volta alla settimana vado a mangiare quella che per me è la pizza più buona al mondo;
    Addio Piazza dove per andare ovunque in città sono costretto a vederti;
    Addio normalità

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  15. Addio luogo in cui sono nato di cui ricordo i miei anni, ogni momento è stato unico e speciale per me, ed ora senza parlare, senza versare lacrime o sorridere me ne vado.
    Mentre esco di casa ricordo quel dolce profumo proveniente dalla cucina di mia madre, al mio letto che mi ha sempre regalato un sonno profondo, addio vecchi ricordi, progetti mai realizzati sogni mai avverati, addio.
    Come fare a non pensare agli amici con cui ho trascorso momenti brutti ma anche i più belli della mia vita, alla scuola che ha sopportato tutti i nostri schiamazzi, non vi dimenticherò mai.
    Non so se ci rivedremo Canosa…terra a me cara, spero però in un giorno in cui le nostre strade si incroceranno di nuovo.

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  16. Addio, simpatico paese sulla collina, costellato di piccole case bianche e basse sparse ovunque, con le strade strette, sempre rumorose e piene di auto frettolose e disordinate.Quella confusione e’ come una dolce melodia per colui che si sta allontanando..
    Che tristezza abbandonare la casa, dove gli anni trascorrevano spensierati e pieni d’amore, insieme ai propri cari.Su quel balcone dalla rossa ringhiera si intravedeva, il vecchio castello, con le sue torri diroccate e magiche.Quante notti trascorse ad osservarlo.
    Addio scuola elementare, circondata da pini marittimi alti e sempreverdi.In quelle aule, tanti piccoli uomini sono cresciuti e hanno imparato ad affrontare la vita con forza e capacita’.Si sentono ancora le voci delle maestre che incitavano i bambini a studiare e ad essere curiosi del mondo.Quelle parole, sono scolpite nella mente e nel cuore di quegli ex alunni.
    Addio ad ogni angolo dell’amato paese che troppe volte e’ stato criticato e odiato da coloro che ci hanno vissuto per tanti anni. Pero’ chi lo lascia lo porterà sempre nel profondo del cuore e prima o poi, ritornerà,spinto dal desiderio enorme di riabbracciarlo.

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