La Notte dei Licei 2017-2018

È una notte magica quella che, ormai giunta alla sua quarta edizione, porta la notte dei licei classici dell’istituto Enrico Fermi, ad essere in realtà la notte di tutti i licei in cui si riscoprono i classici. L’iniziativa è stata eseguita in contemporanea con tutti i licei d’Italia ed e stata introdotta dalla lettura del suggestivo Inno a Selene. Ogni alunno ha contribuito a rendere questo 12 gennaio un po’ più speciale. Di conseguenza è riportato non un semplice elenco, bensì un resoconto dettagliato che ogni partecipante ha aiutato a rendere unico nel suo genere, con la speranza di poter ricordare, più avanti, i momenti che hanno trasformato l’intero istituto in un unico organo perfettamente accordato. Si ringraziano inoltre il Dirigente Scolastico,prof. ssa Nunzia Silvestri, i rappresentati di istituto e tutti i docenti per l’aiuto e il supporto dato alle classi per realizzare le seguenti rappresentazioni.

P.S.

Nel caso ve lo foste persi l’ultima notizia del giorno parla dello strano ritrovamento di una macchina del tempo all’interno dell’ipogeo sottostante il Liceo…pertanto ritroverete interviste multiple a vari personaggi famosi di diverse epoche. Non assicuro abbiano fatto un ottimo viaggio spazio-temporale, nel caso di problemi (non) contattate l’assistenza (sopratutto perché hanno staccato il telefono).

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1ªC) La Notte degli Oscar nella Grecia Antica

Una, se non l’unica, classe prima a partecipare, trasformando la “Notte Dei Licei” in “La Notte degli Oscar” il tutto ambientato nella Grecia Antica. Si immaginino quindi tutti i personaggi, ed eroi, più famosi e conosciuti di quell’era, con tra le mani un Premio Oscar, in vero stile Leonardo Di Caprio. Qui si possono ritrovare già i primi risultati del ritrovamento di cui vi parlavo precedentemente, chissà Omero come la prenderà quando gli consegneranno il premio come “miglior regista fantasy”…peccato che non sia ancora arrivato.

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2ªA) Intervista impossibile Italo Calvino

Immaginate di poter iniziare a porre domande al vostro autore preferito anche se è passato a miglior vita da un secolo o due; magari porgli domande sul perché ha scritto quell’opera, cosa lo aspirato, cosa gli avessimo fatto di male noi studenti per essere costretti a studiarl…ehm…cioè…forse è meglio passare oltre. L’obiettivo dei ragazzi di questa seconda è stato proprio realizzare un’intervista impossibile con il barbone rampante, i suoi compagni di avventure e l’autore dell’opera. Mi hanno appena comunicato dalla regia che il titolo è “barone rampante” e non “barbone”…mah…dal suo atteggiamento…vabbè sarà perché è aristocratico. Scherzi apparte, la rappresentazione ha tentato un intervista che ha mostrato anche i lati nascosti di molti dei personaggi “analizzati”. Ambientato in un paesino immaginario della riviera ligure, Ombrosa, Il Barone Rampante di Italo Calvino rappresenta come tema centrale la visione dell’autore stesso poco incline a giudizi e opinioni ottusi e proprio per questo decide di passare lontano dal suolo e vive una vita pressoché normale, con l’unica differenza che si muove senza mai toccare il suolo. Una forte limitazione? Chi ha seguito la rappresentazione, cercando un significato più profondo sotto la velata ironia, può affermare che la sua condizione, in realtà, è da vedere come una spinta alla leggerezza. Cosimo, dall’alto, infatti, può osservare le vicende dei suoi simili da una prospettiva distaccata, cogliendo aspetti che gli sfuggirebbero se vivesse “con i piedi per terra”.

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2ªB) Ma…è andata veramente cosí?!

La classe, in occasione della Notte dei Licei ha deciso di mettere in scena,con la guida della professoressa Di Stasi, un episodio tratto dall’Odissea di Omero, ovvero l’incontro di Nausicaa, figlia del re dei Feaci, con Odisseo.

La rappresentazione, avente come titolo” Ma….è andata veramente così?!, consisteva in una reinterpretazione in chiave “comica” di tale episodio , un insieme di canto, musica e recitazione, che ha  coinvolto i ragazzi i quali si sono dimostrati entusiasti ed hanno cooperato in un sereno clima di gruppo , riuscendo ad unire apprendimento ” sul campo” e divertimento.

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2ªC) Haiku, 17 sillabe per sognare

La seconda classe del corso “scienze applicate” ha contribuito alla magica serata con la creazione di un “Murales-mobile”: il pannello,difatti, riportava le Haiku più belle affrontate nel programma. Prescindendo dal fatto che la Haiku non è l’ultima tipologia di OKI, ma un determinato tipo di poesia, bisogna anche sapere che quest’ultima ha origine nipponiche e risale all’incirca al XVII secolo. Sono generalmente composte da tre versi, e con un significato incredibilmente profondo. Si ringraziano particolarmente gli alunni della classe che pur di realizzare l’opera sono rimasti a lavorare durante gli spettacoli.

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2ªD) Diamo forma alle parole

Poesie a forma di immagine, composizione di pezzi che rappresentino le immagini descritte dalle parole.

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3ªA) Medieval ballads

La ballata medievale è caratterizzata da una narrazione di tipo non continuativo, frequenti sono i passaggi ex abructo tra le varie scene i personaggi sono stereotipi dell’epoca medievale. Le Medieval Ballads si affrontano come espressione letteraria popolare della letteratura inglese del Medioevo. Esse sono poemi narrativi anonimi e brevi che sono state tramandate oralmente grazie al canto e alla musica. La gran parte delle ballate parla di eventi tragici e spesso include elementi sovrannaturali (streghe, fate, fantasmi, etc). Dal punto di vista strutturale, la ballata è un componimento popolare in versi, composto da quartine che rimano secondo lo schema ABCB, spesso intervallate da ritornelli.

3ªA) Galileo Galilei il cannocchiale

Avete mai immaginato cosa avesse potuto dire Galilei alla presentazione del suo libro? Esatto, l’ultimo inedito che lo mise nei guai a tal punto da costringerlo all’abiura. È davvero difficile stare dalla parte di Galilei, molti sono i dubbi sulle sue creazioni e “perfezionamenti”. I ragazzi hanno cercato di scavare, armati di un badile di ingegno, comicità e leggerezza, fino al nocciolo della questione, per capire cosa abbia messo nei guai Galileo.

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3ªD) Il fascino del proibito

È una libera interpretazione de “il furto delle pere”tratto dall’opera Confesisoni di Sant’Agostino. Le ragazze hanno voluto rappresentare e ritrattare le opere in chiave moderna e parodica. Tra un Agostino esuberante e ben lontano dalla concezione di “santo” e un “Dio” avvilito e deluso dai suoi figli…a sentir lui:” O’ azzcchet Adam ca so frchet na meldd, e cuss’ (Agostino) ca s stec a pgghj u vrazz!”. L’intero spettacolo è alternato da momenti di totale esuberanza e momenti di pacata serietà, il tutto mescolato dalla leggerezza che solo i ragazzi riescono a dare.

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4ªA) I quadri parlanti

In questa rappresentazione scenica gli alunni hanno cercato di cogliere gli aspetti più significativi delle opere di Michelangelo Merisi (conosciuto come Caravaggio) e di trasmetterveli attraverso le “parodie”di alcune tra le opere più importanti del pittore: “Cena in Emmaus”,”I Bari”, “Il bacchino Malato”,”Narciso”,”La Vocazione Di San Matteo” e “La morte Della Vergine”. Ogni messaggio che Caravaggio volle trasmettere attraverso i suoi dipinti è stato rivisitato e attualizzato affinchè fosse più vicino alle esperienze quotidiane degli alunni nonchè più vicino alla loro realtà sociale. In particolar modo questo accade nell’ultima opera che la classe ha rappresentato: “La morte della Vergine”, infatti si è voluto attualizzare il tema della morte e della sofferenza( che comunque rimane un tema universale) facendo riferimento a quello della questione migratoria. Così come all’epoca di Caravaggio non si comprese il forte messaggio umanitario trasmesso da una donna affogata (utilizzata come modello per la vergine) oggi rimaniamo spesso quasi indifferenti difronte alle continue immagini e notizie di migranti che affogano nella speranza di raggiungere la salvezza.

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4ªB) C’è posta per te barocco edition

Come dice il titolo stesso della rappresentazione: “C’è posta per te, barocco edition” è un’attualizzazione di un programma televisivo odierno con dispute intellettuali, scientifiche e artistiche di personaggi storici studiati nel programma scolastico del 4 anno. Ma chi ha avuto effettivamente l’onore di finire da Maria? Lo spettacolo ha riportato i seguenti “incontri”:

  1. Galileo-Grassi:

I due scienziati appena entrati non si risparmiano di certo di fare gli onori di casa l’uno all’altro, chiamandosi amorevolmente, chi prima egocentrico e copione e chi dopo obsoleto e fortunato nonostante l’applicazione di un metodo datato per l’epoca. Nonostante però i continui conflitti i due decidono di deporre il cannocchiale di guerra e provare a perdonarsi l’un l’altro. Decidono quindi di aprire la busta. E smetterla di odiarsi, andando d’accordo tra loro (almeno in apparenza).

2. Bernini-Borromini:

La seconda scena presenta un altra coppia di antagonisti, famosissimi all’epoca. I due architetti, nonostante la collaborazione per il baldacchino di San Pietro, si sono trovati a scontrarsi e a farsi concorrenza per molte altre opere, e non solo. Se a questo mix esplosivo ci si aggiunge anche un assistente con la velocità di trascrizione pari a quella di un browser di nota conoscenza (“coff coff “Internet Explorer “coff coff”) è più che comprensibile che alla richiesta di Maria di “aprire la busta” Borromini non solo rifiuti, ma decida di porre fine ai ricordi e alle proprie sofferenze suicidandosi…Davvero un ottimo momento per mandare in pubblicità e chiudere lo spettacolo tra gli applausi di un pubblico che seppur più piccolo del vero Centro Titanus Elios è riuscito a trasmettere ai ragazzi lo stesso calore.

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4ªC) Dancing with Classics

Avete mai provato a dare una definizione di amore? Nel caso avsete provato , sapreste quanto me che è estremamente difficile definire quell’emozione, più difficile che definire tutte le altre. Come fa una singola emozione a far impazzire? Come può un sentimento offuscare il nostro giudizio? È ciò che in questa fredda notte di gennaio, con questa rappresentazione, i ragazzi hanno provato a creare. Spiegare con la leggerezza della danza, la complessità di quel sentimento che più volte ci ha incantato. Ariosto e Tasso, seppur così diversi e distanti, provarono a dare una loro interpretazione di come l’amore può far vagare la mente umana. E come rappresentare al meglio tutto ciò se non grazie a dei ballerini di fama internazionale? Con la professionalità dei campioni e la leggiadria dei professionisti e dopo tanto duro lavoro sono riusciti a rappresentare la cosa più difficile, la fragilità e la forza con cui l’amore rapisce anima e corpo dell’uomo. Ma lo spettacolo non è stato solo danzato, ogni singola scena rappresentata è stata accompagnata dalla propria parte di brano dalla quale è stata estrapolata. Si pensi alla lotta tra Tancredi e Clorinda, alla Follia di Orlando…e ad un alieno…? Si, mi comunica la regia che per mancanza di manodopera e di fondi si è deciso di sfruttare il primo extraterrestre a tiro, in fondo non abbiamo mica trascinato giù la luna per niente.

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4ªD) Non è colpa mia

Il titolo della rappresentazione lascia già intuire di quale delicatissimo tema le ragazze di abbiano trattato. Tutta l’opera è composta da un’alternanza di monologo e balli. La recitazione è stata effettuata da diverse voci e attrici, poiché attraversava varie età, nonché vari momenti, della protagonista. Tutto lo spettacolo è stato realizzato per far riflettere l’ascoltatore, affinché questa violenza non venga più ignorata. Alla fine di una delle rappresentazioni più toccanti di tutta la manifestazione le ragazze hanno urlato:”NON È COLPA MIA, MI CHIAMO MARYNA E CREDO NELL’AMORE”, deponendo, subito dopo, un oggetto di color rosso acceso, lo stesso che sta riempiendo troppe pagine di cronaca.

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4ªG) Ti sei perso?È un classico!

Si tratta di una mescolanza di due opere classiche di due autori classici, Dante e Ariosto, anche questo reinterpretato in chiave parodica in quanto Dante non si perde nella selva ma nel palazzo incantato di Orlando grazie ad un Virgilio assonnato; Orlando poi non più invaghito di Angelica si innamora della lonza di Dante. Ma aspettate un secondo…è probabile? A quanto pare si! Le ragazze del corso quarto del liceo classico hanno deciso di tenere alto il nome del proprio corso mettendo in scena una commedia boccaccesca…ai nostri giorni(?)…con personaggi ripresi da libri totalmente differenti(???)…ok, per chiunque si stia soffermando a leggere la descrizione di questo lavoro, sappiate che io sono più confuso di voi…ad ogni modo, scherzi a parte, la rappresentazione portata in scena è stata, a parer mio, una delle migliori, nonché delle più divertenti. L’ingegno nel riprendere luoghi comuni delle opere e stravolgerli completamente merita veramente tutti gli applausi (incentivati da opportuni cartelli) che sono stati fatti a queste ragazze. Divertente, coinvolgente ed incalzante, da lasciare il pubblico decisamente a bocca aperta.

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5ªA) Che sia…poesia

La rappresentazione consisteva nell’interpretazione della poesia russa “io venni al mondo per vedere il sole” di Konstantin Dmitrievic Balmont (poeta maggior espontente del simbolismo e decadentismo russo) con relativo commento.

L’interpretazione è stata svolta in russo e in italiano al fine di renderne comprensibile il contenuto; inoltre la classe ha partecipato con la medesima poesia ad un concorso intitolato “che sia…poesia” indetto dal Consolato Generale d’Italia in Mosca guadagnando la decima posizione.

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5ªD) Scuola di ieri oggi e domani

E proprio in occasione di questa magica notte le ragazze della quinta del corso pedagogico hanno voluto mettere in scena tre tipiche giornate scolastiche di epoche differenti: la scuola del passato ambientata intorno agli anni 50 del ‘900, la scuola del presente. Servendosi della fantasia le alunne hanno ipotizzato la scuola del futuro. Lo spettacolo era mirato ad evidenziare i costumi, le argomentazioni della lezione e il metodo d’insegnamento utilizzato:

  • Per la scuola del passato hanno preso in considerazione l’avvio della trasmissione televisiva;
  • Per la scuola del presente l’illusione ottica;
  • Per la scuola, ipotetica, del futuro si è pensato ad un robot che sarà utilizzato dai professori per le lezioni;

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Murales

A causa di alcuni lavori, lo spazio del corridoio principale era decisamente ristretto quella sera, ma non per chi ha deciso di trasformare dei pannelli di protezione in vere e proprie tavolozze, dando in questo modo anche un tocco pittorico alla serata:

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Dopo settimane (forse addirittura mesi) di ricerca di ogni singolo lavoro, immagine o dettaglio, finalmente, siamo giunti alla conclusione. Ora resta solo la difficoltà più grande…la conclusione. Un modo per non rendere quest’insieme di lavori un banale elenco, bensì un modo per non lasciare che il lavoro dietro tutte queste rappresentazioni venga ignorato o banalizzato da una semplice lista. A te che finalmente sei arrivato/a alla fine, prendendoti la briga di leggerti ogni singolo lavoro (so che non li hai letti tutti, ti vedo…ma facciamo finta di crederci tutti e due) va il primo ringraziamento, perché senza te, che hai avuto anche il benché minimo interesse di ritrovare te stesso (se sei uno studente) o i tuoi alunni (se sei un professore) o tua/tuo/tuoi figli (se sei un genitore) non ci sarebbe nemmeno l’articolo in se’; il secondo ringraziamento va alla Preside e a tutti i docenti che con ESTREMA pazienza hanno realizzato, supportato…e sopportato le classi nella realizzazione delle proprie rappresentazioni; ed infine, ma non meno importante, un ringraziamento a tutti gli studenti che hanno reso quella notte speciale, un po’ più speciale.

Marcello Marino


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