Le 5 cose fondamentali da sapere per comprendere Torquato Tasso

  1. Il suo rapporto con il padre

    Un rapporto che caratterizzò la poetica di Tasso fu quello con il padre. Sin dalla tenera età Tasso vedeva nel padre, Bernardo, una figura da eguagliare e superare. Egli lavorò all’interno di numerose corti, componendo poemi e svolgendo il suo ruolo di intellettuale cortigiano. Ciò portò Tasso a seguire le orme del padre e all’età di diciotto anni a scrivere un poema epico cavalleresco.

  2. La sua vita cortigiana

    A segnare la poetica di Tasso fu anche l’ambiente delle corti. Egli si trasferì e lavorò in diverse corti italiane e ciò lo portò a venire a contatto con diversi intellettuali e poeti del tempo. Per Tasso, la consacrazione del ruolo del poeta poteva avvenire solo nella corte; ciò andava in disaccordo con l’opinione del contemporaneo Ariosto, il quale sosteneva che la consacrazione poetica poteva avvenire solo in un ambiente al di fuori della corte.

  3. Criticità verso le sue opere

    Essendo Tasso figlio del suo tempo, fu molto critico nel giudicare le sue stesse opere per conformarle ai canoni contemporanei. Egli infatti si sottopose volontariamente all’Inquisizione per fugare i propri dubbi; senza ottenere nessuna condanna. Tasso compii anche un’opera di censura verso “La Gerusalemme liberata” inviando il poema a diversi intellettuali dislocati per l’Italia per far giudicare la propria opera prestando attenzione a rispettare le regole della controriforme; ciò portò alla diffusione di diverse versioni dell’opera.

  4. La “follia”

    Un evento che concluse la vita cortigiana di Tasso e che segnò fortemente le sue composizioni fu la sua “follia”. Assalito dagli scrupoli religiosi egli fu rinchiuso nel convento di San Francesco per aver aggredito un servo della corte e poi nell’ospedale di Sant’Anna come pazzo furioso dove rimase per 7 anni. Durante questo periodo Tasso soffrì di disturbi psicologici e fisici portando il suo stato d’animo ad oscillare fra le manie di persecuzione e le tendenze autopunitive.

  5. La minaccia turca

    Ciò che ispirò Tasso nel creare lo sfondo della Gerusalemme liberata fu l’avanzata turca che caratterizzò il 500 e che poi culminò nella battaglia di Lepanto. Questo evento lo portò a creare un opera con una base realistica ma con all’interno elementi fantastici; questo stratagemma utilizzato da Tasso serviva a stimolare la coscienza cristiana del pubblico dinanzi a problemi di grande urgenza.


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